Il Garampi stima che i cardinali godano l'uso della mitra fino da s.Leone IX creato nell'1049, esprimendosi con queste parole nel concederla agli arcivescovi di Treveri: "Romana mitra caput vestrum insignimus, qua et vos et successores vestri in ecclesiasticis officiis more romano semper utamini, semperque vos esse romanae sedis discipulos reminiscamini".
I cardinali vescovi e preti usano
della mitra preziosa e di lama d'oro nelle messe pontificali nei
loro titoli; nelle messe poi cantate dai medesimi nelle cappelle papali in
luogo dell' aurifrigiata usano quella di damasco bianco, che ora
descriveremo. In altre funzioni, fuori la cappella papale, usano la mitra o
preziosa, o aurifrigiata, o semplice, a seconda della qualità delle funzioni
stesse. Della semplice, la quale è di damasco bianco, come accennammo,
con frangia di seta rossa nelle vitte, avente un tessuto speciale nel drappo,
che da'tappezzieri e ricamatori chiamasi la pigna,
coprono il capo negli offici che celebrarci pei defonti, ed allorchè
assistono ai pontificali del papa, in luogo della berretta.
Nè fu già questo distintivo per i soli cardinali dell' ordine vescovile e presbiterale, ma fu anche comune ai cardinali dell' ordine dei diaconi. Celestino III creando cardinale circa il 1192 s. Alberto che fu vescovo di Liegi, dell' ordine diaconale, gl'impose la mitra [...]. Più chiara testimonianza di tal prerogativa se ne ha in due sigilli di cardinali diaconi dell' 1214 e 1290 colla mitra in capo [...].
E perchè i cardinali diaconi, ancorchè insigniti del carattere vescovile, come si è qualche volta verificato, non vestono mai gli abiti pontificali nelle loro diaconie, così non hanno neppure l'uso della mitra preziosa, e di quella di lama d'oro. É a questi però comune il distintivo della mitra damascena, quando assistono coi cardinali vescovi e preti alle funzioni che si fanno dal papa.
Coteste funzioni papali, nelle quali in un cogli abiti sacri del colore conveniente usano della mitra damascena gli eminentissimi padri, sono attualmente i pontificali che si fanno nel corso dell' anno dal supremo gerarca, le distribuzioni delle candele nel giorno della purificazione della [...] Vergine, delle ceneri, degli Agnus Dei nel sabato in albis, e delle Palme nella domenica di questa appellazione.
Riferisce il Rinaldi all'anno
1464, che la mitra di seta bianca a lavoro di damasco fu agli eminentissimi
porporati per la prima volta conceduta in luogo della berretta da Paolo II a
distinzione degli altri prelati. Quindi bene a ragione di questa mitra
devono scoprirsi il capo nella messa che solennemente pontifica il sommo
pontefice nell' anniversaria solennità del natale del divino Redentore, restando
col capo scoperto in ginocchio per tutto il tempo che dura il canto del versetto
- Et incarnatus est -, mentre il papa, come viene prescritto dal
cerimoniale de' vescovi, genuflette col capo coperto di mitra: "Episcopus cum
mitra apud sedem suam, et ceteri in propriis locis genuflectere debent usque ad
terram hac nocte, et die sequenti in missa maiori, prout etiara in die
annunciationis".
[...] la mitra, sia che si consideri come ornamentum, sia che si consideri come operimentum del capo, deve dai cardinali, come senato del pontefice, e da quanti ne hanno l'uso, togliersi dal capo nell'inginocchiare, allorchè cantasi dai cappellani cantori - Et incarnatus est - nella messa pontificata dal papa nell'anniversaria solennità della nascita di N. S. G., e perchè non può dirsi che essi pontifichino, il che sarebbe assurdo, in un col papa, e perchè non può dirsi che la mitra in quella sacra cerimonia, tenendosi in luogo della berretta, sia un compimento degli abiti pontificali che non adoperano. In questo mio sentimento mi sono sempre più conconfermato dopo letto il cerimoniale di Paride Grassi. Questo chiarissimo scrittore nel titolo - De missa maiore, papa celebrante - ci fa sapere che cum cantatur a choro Et incarnatus est, papa cum mitra caput versus altare humiliter inclinat. Cardinales autem et alii omnes genuflectunt sine mitris, quousque cantatum sit et homo factus est. Quo cantato omnes surgunt a genibus et sedent.
I cadaveri dei cardinali
vescovi, preti, e diaconi si espongono colla mitra damascena,
e con questa si
seppelliscono.
Tratto da: Sacris Solemniis
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